A2A SpA, la seconda impresa di produzione di energia in Italia ha in corso di predisposizione il nuovo piano strategico aziendale per i prossimi 10 anni. A tal fine ha inteso consultare i principali attori dei “territori della sostenibilità”, fra i quali figura anche CONFAPI FVG.
L’intendimento è quello di sentire i territori, iniziando dal Friuli Venezia Giulia, di fronte “ai bivi tipici della transizione ecologica, per orientare meglio l’attuazione del […] Piano e sostenere ogni comunità nel suo percorso di trasformazione.”
Nella conferenza del 22 giugno 2021 sono stati discussi i seguenti 4 bivi in funzione degli attori intervistati:
- Innovazione tecnologica o comportamenti individuali?
- Generazione Z (nati fra il 1995 e il 2010) o boomer (nati negli Anni ’50 e ’60)?
- Istituzioni o stakeholder?
- Cambiamenti radicali o cambiamenti incrementali?
Per CONFAPI FVG è intervenuto il Direttore Lucia Cristina Piu, la quale si è pronunciata sul primo dei 4 “bivi” riguardante l’”Innovazione tecnologica o comportamenti individuali?”
In primo luogo ha tenuto a precisare che non sussiste necessariamente un’alternativa tra l’una e gli altri. L’innovazione tecnologica e i comportamenti individuali devono coesistere, essendo anche interdipendenti tra loro, in ambito economico e nella vita sociale e civile.
Lucia C. Piu si è dichiarata anche concorde con la transizione ecologica a cui devono ispirarsi economia e comportamenti. Questa però deve essere compenetrata dalla sostenibilità economica e dalla legittima tutela degli interessi del Paese. Diversamente le maggiori potenze economiche mondiali (Cina, India, la stessa Russia, …), che si disinteressano largamente delle problematiche di tutela della natura finiranno con il sovrastarci economicamente più di quanto già ora non facciano.
Ad esempio solo lo 0,2% della plastica attualmente riversata nei mari proviene dagli scarichi dell’Europa centro occidentale. Si può ben immaginare da chi è generato il restante 99,8%. Però dal tenore dei dibattiti, delle dichiarazioni che si sentono dai media sembrerebbe che per quel che ci riguarda le percentuali siano rovesciate.
Nelle nostre piccole e medie imprese – ha continuato Lucia C. Piu - l’innovazione tecnologica e i modelli di comportamento sul lavoro sono già improntati sia sotto il profilo produttivo, organizzativo e ambientale dai più moderni indirizzi. Prova ne sia il crescente ricorso, presente ormai in tutte le imprese, alle certificazioni di sistema (qualità, ambientale e sicurezza) e di prodotto. A queste azioni si aggiungono i sempre più frequenti investimenti di Industria 4.0, materiali ed immateriali, che si intersecano con gli anzidetti indirizzi di sostenibilità. Lucia C. Piu ha però concluso che il Friuli Venezia Giulia non è minimamente disposto a rinunciare a una sua industria manifatturiera, delle costruzioni e del trasporto – logistica; né è incline a favorire delocalizzazioni come fu in decenni passati. Questi rami di attività andranno affinati e migliorati ma nel loro sviluppo non andranno eliminati. Devono essere invece messi nelle condizioni di competere con le attività di quei Paesi meno sensibili ai problemi della sostenibilità.
Il Direttore di CONFAPI FVG ha riservato un’ultima considerazione sugli orientamenti degli imprenditori e dei lavoratori sulla sostenibilità ambientale e sull’etica-sociale. I punti di vista sono molto più concordi e vicini di quanto si possa immaginare e non vi è nulla di più errato che pensare a una contrapposizione fra impresa e lavoro come ancora troppi vorrebbero.