Febbraio 2019

Indagine sulla fatturazione elettronica

Costi aggiuntivi per le imprese fino a 12.000 Euro benefici incerti



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L’Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia – CONFAPI FVG ha condotto un’indagine fra i propri Associati per valutare l’impatto sulle imprese, in termini di costo, in ordine all’introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica.

Il nuovo adempimento ha imposto alle imprese un’implementazione delle strutture informatiche, differenziata non solo in base alle dimensioni aziendali ma anche alle tipologie di software aziendale. Anche se l’amministrazione finanziaria ha messo a disposizione un software gratuito, dall’indagine è emerso che per le aziende mediamente strutturate, l’utilizzo di questo strumento è impraticabile non solo per la sua rigidità operativa, ma soprattutto per la necessità di inserire di volta in volta il dettaglio dei beni e servizi resi, delle quantità, dei prezzi e degli importi.

I software aziendali invece consentono di caricare questi dati direttamente da altri moduli, come ad esempio dai documenti di trasporto e di traslarli direttamente sulla fattura. Un altro aspetto che ha privilegiato la scelta del software aziendale, in luogo di quello delle Entrate, è stata la possibilità di collegare i dati legati al ciclo attivo e passivo di fatturazione direttamente ai gestionali delle imprese.

In pratica, anche se non tutte le case di software attualmente lo consentono, le fatture passive ricevute possono essere scaricate direttamente nella contabilità e allo stesso modo quelle attive, una volta predisposte, possono essere trasmesse con un semplice click al cliente finale, per il tramite del Sistema di Interscambio, vale a dire la struttura dell’Agenzia delle entrate predisposta a gestire il flusso delle fatture tra i vari operatori nazionali. In realtà le case di software si pongono come ulteriore intermediario tra l’operatore economico e il Sistema di Interscambio.

La scelta di continuare ad avvalersi delle case di software è inoltre determinata dalla possibilità di ottenere un’assistenza dedicata e celere, elemento fondamentale soprattutto nella fase di avvio della fatturazione elettronica contrassegnata da numerosi blocchi, ritardi, errori, incertezze, tempi di consegna lunghissimi della fattura al destinatario (anche dieci giorni), che hanno sostanzialmente paralizzato la gestione amministrativa delle aziende in questa prima frazione d’anno.

La rilevazione condotta dall’Associazione conferma che l’avvio della fatturazione elettronica ha traumatizzato la vita amministrativa e contabile delle aziende, soprattutto quelle di minori dimensioni, creando non poche difficoltà ed errori che potranno emergere nella loro gravità solo in futuro.

Dall’indagine è anche emersa una situazione, per quanto riguarda i maggiori costi, polarizzata sostanzialmente in due gruppi: nel primo si registrano costi accettabili mentre nel secondo i costi sono lievitati di diverse migliaia di euro per il solo avvio della procedura. Non risultano marcate evidenze che accomunino l’appartenenza al primo o al secondo gruppo, in quanto in entrambi si trovano aziende di tutti i settori merceologici e di tutte le dimensioni. Probabilmente il discrimine deve essere ricercato nel livello di maturità informatica già presente all’interno dell’azienda.

Il primo gruppo, caratterizzato da una dimensione aziendale con un numero di dipendenti inferiore a dieci ma dotato di una buona struttura informatica, ha denunciato un costo aggiuntivo iniziale inferiore a 1.000 euro. Per queste realtà pertanto il nuovo adempimento, al netto dell’incremento burocratico, ha inciso in maniera marginale sul fronte dei costi.

Il secondo gruppo, all’interno del quale oltre ad aziende di dimensione simili a quelle del primo gruppo, sono presenti anche imprese di medie dimensioni con un numero di dipendenti superiori ai 50, ancorché dotate di una buona dotazione informatica, hanno dovuto sostenere costi, per l’avvio della fattura elettronica, da un minimo di 3.000 ad un massimo di 12.000 euro.

Questi dati riguardano l’avvio della fatturazione elettronica, dove i costi erano sufficientemente certi nei loro importi, mentre per quanto riguarda il mantenimento nel tempo degli strumenti informatici legati alla fatturazione elettronica, i dati sono apparsi più incerti. Probabilmente le stesse case di software non hanno ancora le idee chiare sull’impatto futuro di questo strumento e molto dipenderà dell’evoluzione del mercato nei prossimi mesi e conseguentemente non si sono sbilanciate nel fornire preventivi affidabili, ma solo indicazioni generiche.

Un quarto delle aziende interessate all’indagine infine, ha dichiarato di aver sostenuto costi di formazione del personale, ai quali devono essere aggiunti ovviamente quelli legati all’assenza dal posto di lavoro proprio per seguire i corsi. Tali corsi comunque in quasi tutti i casi non hanno superato le poche centinaia di euro.

Alla luce dell’indagine e considerata l’inadeguatezza dello strumento per combattere la vera evasione, peraltro confermata dagli stessi funzionari delle Entrate, sarebbe stato opportuno introdurre una sostanziosa agevolazione fiscale quantomeno per mitigare il peso dei costi relativi all’introduzione della fatturazione elettronica.

In alternativa si sarebbe potuto prevedere un’introduzione graduale e su base volontaria, come peraltro suggerito dalla nostra CONFAPI nazionale in Commissione Parlamentare Bilancio. Ma come ormai abituati da qualche anno, dietro la bandiera della lotta all’evasione fiscale, si giustifica qualsiasi aggravio burocratico a carico delle aziende. Adempimenti che servono da un lato ad alleggerire l’attività di verifica dell’amministrazione finanziaria, e dall’altro, a rendere sempre meno competitivo il sistema produttivo delle PMI che, è bene ricordarlo, rappresenta la vera spina dorsale del nostro sistema produttivo.

Tra le Imprese Campione non ci sono evidenze di costi sostenuti nel range € 1.000 - € 3.000