Nel dicembre del 2020 il Presidente nazionale di Confapi, Maurizio Casasco aveva manifestato con una lettera aperta all’allora Capo del Governo, Giuseppe Conte, ai Ministri competenti, al Commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica, Domenico Arcuri, e ai segretari generali delle organizzazioni sindacali la proposta di impegnare le aziende nella vaccinazione dei lavoratori in collaborazione con i medici del lavoro. La stessa disponibilità è stata, poi, ribadita al neo Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in sede di consultazioni con le parti economiche e sociali precedenti al suo incarico.
La proposta di Casasco trae origine dalla manifesta necessità di favorire la più ampia e rapida copertura della campagna vaccinale contro il Covid-19 e consentire al sistema produttivo e alla economia nazionale di ripartire il più presto possibile.
Con soddisfazione – si legge in una nota del 21 febbraio scorso – Confapi ha appreso che la sua proposta ha ricevuto più di un positivo e importante riscontro da altre organizzazioni imprenditoriali e da organizzazioni sindacali, come si legge nell’intervista al quotidiano “la Repubblica” dal Segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, il quale – citando anche il riconoscimento del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi – dà atto della primogenitura dell’idea di Casasco. Di seguito, per opportuna segnalazione, si riporta lo stralcio dell’intervista rilasciata da Bombardieri.
Bombardieri “Bene aprire le fabbriche […]”
Nostra l’idea di immunizzare anche sui luoghi di lavoro. Quando le dosi arriveranno, dobbiamo farci trovare pronti
di Rosaria Amato
ROMA – Sì alle vaccinazioni nelle fabbriche e a tutte le iniziative che possano “accelerare le operazioni per tutta la popolazione”. Il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri rivendica anzi una “primogenitura” sindacale della proposta lanciata ieri su Repubblica dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi: “Durante l’incontro con il ministro del Lavoro, il 14 febbraio, è stato anzi proprio Casasco, il segretario [sic, rectius il Presidente] della Confapi, a proporlo a Orlando”.
Sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori quindi non ci sono divergenze tra sindacati e organizzazioni imprenditoriali?
“Penso che la convergenza su questo progetto dimostri anzi che le parti sociali sono disposte a fare la propria parte nella gestione dell’emergenza, e che sia il momento di metterci seduti intorno a un tavolo con il governo. Ad oggi ancora i vaccini non ci sono per tutti, ma prima o poi arriveranno, e a quel punto dobbiamo farci trovare pronti per distribuirli il prima possibile”.
I protocolli per la sicurezza nei posti di lavoro stanno funzionando?
“Sono stati accordi molto complicati, ricordo di aver lasciato il tavolo più volte durante le trattative, ma ritengo che alla fine sul tema della sicurezza le parti sociali abbiano mostrato la capacità di interpretare i bisogni del Paese. […]”.