Dall’ultima indagine condotta da CONFAPI FVG emerge che la totalità delle imprese (il 98,7%) cerca nuovi lavoratori da assumere, con un fabbisogno variabile da 1 a 10 unità. Sono i settori metalmeccanico, dell’edilizia, del legno arredo e dei trasporti quelli che manifestano le maggiori necessità.
Le cause segnalate sono molteplici e fra loro interagenti. Prevalgono i nuovi stili di vita e le modalità di lavoro, diverse da quelle offerte dal mercato, la scarsità di competenze e di preparazione di base e le misure assistenziali poste in essere dal sistema pubblico. In parte l’emergenza pandemica ha generato nuove attese come lo smart working che non sempre si concilia con l’organizzazione delle piccole e medie imprese.
Il profilo professionale di cui maggiormente si avverte la mancanza è quello degli impiegati tecnici (51,1%), seguiti per il 43,1% dagli operai, specializzati e generici, e di addetti di equivalenti mansioni (ad es. conducenti di veicoli e macchine operatrici). Distanziati sono gli impiegati amministrativi, commerciali e i tecnici informatici. Non si avverte, invece, un significativo deficit di dirigenti e quadri.
Quanto alle tipologie contrattuali, le imprese sono prevalentemente orientate ai contratti a tempo determinato (45,6%, anche se le imprese hanno precisato la futura stabilizzazione) e a quelli a tempo indeterminato (33,9%).
Per Massimo Paniccia, Presidente di Confapi FVG, i dati rilevano che il fenomeno potrebbe pregiudicare in futuro lo stesso sviluppo delle imprese e dell’economia. Si evidenzia, inoltre, che il mercato del lavoro è sempre più caratterizzato da una forte mobilità a cui le imprese non erano abituate e ciò implica un investimento continuativo nella formazione e nell’inserimento dei nuovi assunti. C’è bisogno di nuove politiche che avvicinino i giovani alle imprese, facendo comprendere l’importanza del lavoro.
Udine, 19 maggio 2023
