In questi mesi, indipendentemente dalle iniziative legate all’emergenza sanitaria - le quali hanno investito la generalità delle categorie imprenditoriali -, l’Associazione, anche con azioni coordinate e congiunte con le altre associazioni regionali di categoria, allo scopo di garantire la massima efficacia, ha sviluppato una serie di iniziative di carattere politico a sostegno dell’autotrasporto professionale e della logistica. Di seguito se ne dà per punti brevemente conto con corredo di documenti e con l’avvertenza che le iniziative non sono certo esaurite. Ci si riserva, quindi, di ritornare tempo per tempo sugli specifici argomenti in funzione degli sviluppi.
Decontribuzione previdenziale per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e dell’Umbria
Il decreto legge 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto Agosto), al dichiarato fine di favorire la coesione territoriale in Italia, ha previsto all’art. 27 una riduzione del 30% del totale dei contributi previdenziali dovuti per lavoro dipendente a favore delle imprese site nelle Regioni, che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media europea a 27 (EU 27) o, comunque, compreso fra il 75% e il 90% e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale. Tali parametri individuano l’intero Mezzogiorno d’Italia nonché la Regione Umbria. L’agevolazione è operante per il mese di ottobre - dicembre 2020.
In ragione del fatto che la norma genera una disparità di trattamento all’interno del mercato nazionale, ancorché limitata a un trimestre, il Presidente del Gruppo Trasporti e Logistica dell’Associazione, Denis Durisotto, ha inviato il 3 settembre 2020 ai parlamentari del Friuli Venezia Giulia la lettera che si può leggere integralmente appresso.
Successivamente, nonostante il favorevole interessamento di alcuni parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, il Parlamento ha convertito il decreto con legge 14 ottobre 2020, n. 126 senza variazioni. Ma, in considerazione delle insistenti voci, alcune di origine governativa, di rendere il beneficio strutturale, il Presidente di categoria ha inviato una seconda lettera, questa volta ai parlamentari europei del collegio del Nord-est d’Italia, visto che il provvedimento è soggetto all’autorizzazione della Commissione europea. Anche il testo di questa lettera si può leggere testualmente in calce.
La lettera ai Parlamentari del Friuli Venezia Giulia
La lettera di Parlamentari Europei - Circoscrizione Nord Orientale d'Italia
Iniziative a contrasto del cabotaggio abusivo in Friuli Venezia Giulia
In presenza della recrudescenza del fenomeno del cabotaggio abusivo esercitato da vettori dell’Europa centro-orientale e dei gravi effetti prodotti sulla concorrenza In Italia e, in primis, in Friuli Venezia Giulia in ragione della sua dislocazione geografica, il Presidente della categoria, congiuntamente ai rappresentanti delle altre Associazioni regionali dell’autotrasporto, ha preso parte il 21 ottobre 2020 a una video conferenza con il Commissario di Governo di Trieste per rappresentare la situazione e fornire indicazioni utili al contrasto del fenomeno.
Le argomentazioni della categoria saranno formalizzate per iscritto in un documento congiunto – ora in corso di redazione - che si concluderà con la richiesta di costituire un tavolo permanente di consultazione, in cui rappresentare gli sviluppi della cosa, le misure più efficaci adottabili e scambiare le pertinenti informazioni. Nel corso della conferenza il Prefetto si è già espresso favorevolmente a quest’ultima ipotesi.
In attesa di produrre il documento definitivo, se ne sottopone una bozza di lavoro, in cui sono già esplicitati i punti di vista delle Associazioni e, in particolare, della scrivente.
Bozza
Osservazioni e proposte sui controlli su strada di vettori esteri in Friuli Venezia Giulia
A seguito della videoconferenza del 21 ottobre 2020 si riassumono le principali osservazioni ed istanze manifestate dalle Associazioni delle imprese professionali dell’autotrasporto di cose del Friuli Venezia Giulia.
Premessa
In via preliminare occorre ricordare la situazione di difficoltà, via via aggravatasi, in cui versa l’autotrasporto di cose in conto terzi del Friuli Venezia Giulia. In estrema sintesi il settore è pesantemente colpito da una crisi quasi ventennale che ha dimezzato il numero delle imprese regionali, ridotte dalle oltre 2500 unità attive nell’anno 2000 alle poco più di 1200 attive nel 2019, sulle quali si andata a sommare l’inattesa e gravissima emergenza epidemiologica.
Le cause di questa flessione sono molteplici ed articolate ed in passato sono state rappresentate alle competenti autorità dello Stato, come pure alla Regione FVG. Quella che ha avuto - e ha -, però, avuto un’incidenza maggiore è la concorrenza “sleale” portata dei vettori esteri, per lo più dell’Europa centro orientale, i quali si possono avvalere di costi di esercizio mediamente inferiori del 30% di quelli dei vettori italiani.
Tali vantaggi, dunque, non discendono da una migliore gestione aziendale, ma da discipline fiscali, del lavoro (retributive), previdenziali et c. meno impattanti sui costi aziendali. In Friuli Venezia Giulia la discrasia maggiormente sentita per la dislocazione geografica della regione è quella derivante dall’esercizio del cabotaggio stradale, il quale ha avuto un effetto rovinoso, dal momento che le imprese locali subiscono, a partire dal 2004, l’impatto dei concorrenti sloveni e, a seguire, polacchi, rumeni, ungheresi, croati et c.
Lo Stato italiano, similmente a quanto accaduto in altri Stati dell’Europa centro-occidentale, ha adottato nel tempo varie misure per contrastare il fenomeno degli squilibri nella concorrenza; solo per citare alcune, si ricordano le disposizioni sull’esercizio abusivo del cabotaggio sanzionate dall’art. 46 bis della legge 298/1974, la disciplina sul distacco transnazionale, parimenti riferita alle operazioni di cabotaggio, al divieto del riposo settimanale ordinario (quello di 45 ore) in cabina. Ma è evidente che tali misure tanto sono efficaci quanto sono accompagnate da una calibrata opera di controllo da parte delle Forze dell’ordine e di altri organismi dello Stato.
Le scriventi Associazioni restano sempre dell’avviso che ii controlli vadano concentrati nelle aree del territorio nazionale di maggior flusso o circolazione dei vettori dell’Europa centro-orientale (zone di confine ad Est, porti et c.) e che siano proporzionati al rapporto fra veicoli nazionali ed esteri, avendo anche presente che non si tratta solo di garantire un mercato, ma anche una fondamentale fonte di reddito per il Paese.
Le principali linee di intervento nei controlli
Su questo tema desideriamo soltanto evidenziare alcune misure di controllo:
- Occorre verificare l’osservanza della norma del regolamento (CE) 1072/2009, per la quale il vettore comunitario non può effettuare più di 3 viaggi nell’arco di 7 giorni dall’ingresso a carico in Italia ed è tenuto a produrre la documentazione relativa (lettera di vettura CMR controfirmata dal destinatario italiano di merce proveniente dall’estero) di data non antecedente ai 7 giorni a quello del controllo, nonché i documenti di cabotaggio che giustifichino al massimo 3 viaggi nazionali in questo lasso di tempo, facendo un raffronto anche con i dati registrati dal tachigrafo. In caso di violazioni, si applicano le disposizioni dell’art. 46-bis della legge 298/1974.
- Occorre verificare l’osservanza della norma regolamento (UE) 1054/2020 sul divieto di effettuare il riposo regolare settimanale nella cabina dell’autoveicolo. Questa stabilisce, infatti, il divieto del riposo regolare settimanale in cabina (45 ore). Considerato, poi, che la violazione può essere accertata solo quando viene commessa in flagranza, è altamente auspicabile intensificare i controlli dei veicoli esteri che sostano nei fine settimana nelle aree di servizio autostradali (specie sull’A 4), in aree portuali o comunque negli spazi di sosta adeguati per veicoli industriali, così da verificare che tipo di riposo stiano effettuando (se ridotto o regolare). La violazione è sanzionata dall’art. 174, co. 7 del codice della strada.
- Occorre verificare l’obbligo di comunicazione preventiva di distacco dei conducenti per le imprese estere che operano in regime di cabotaggio, comunicazione da tenersi a bordo del veicolo. L’eventuale assenza deve essere segnalata dall’agente accertatore al competente Ispettorato territoriale del lavoro. La violazione della norma comporta due sanzioni previste dal decreto legislativo 126/2016: la prima (art. 10, co. 1 ter) punisce la mancanza della comunicazione a bordo del veicolo; la seconda (art. 12, co. 1) è, invece, di competenza dell’Ispettorato.
- Occorre, in via generale, verificare il rispetto dei tempi di guida, di pausa e di riposo, la cui mancata osservanza ha conseguenze di non poco sulla concorrenza nel mercato.
L’introduzione della lettera di vettura elettronica internazionale (e-CMR)
In Europa – non strettamente comunitaria – 27 Stati, di cui 17 dell’Unione europea, hanno aderito al protocollo aggiuntivo della convenzione CMR che introduce la gestione elettronica della lettera di vettura internazionale, la e-CMR. Al momento l’Italia e il Portogallo sono i soli Stati che non hanno nemmeno proceduto a sperimentazioni in tal senso.
La e-CMR, oltre a essere più pratica dal punto di vista della sua gestione, sarebbe elemento utile per migliorare i controlli sul rispetto della normativa del trasporto stradale, in quanto non si presterebbe alle alterazioni oggi possibili con la versione cartacea (produzione di CMR false, per lo più dirette a occultare viaggi in regime di cabotaggio oltre la misura concessa, svolgimento di trasporti internazionali in luogo di trasporto in regime di cabotaggio).
La e-CMR permetterebbe, invece, una tracciabilità completa degli spostamenti dei vettori esteri sul territorio nazionale e, quindi, di produrre una prova certa e immutabile di quanto il vettore è arrivato a destino in Italia. La cosa avrebbe positivi risvolti anche dal punto di vista fiscale per la dimostrazione dell’arrivo della merce ai fini delle fatture non imponibili Iva nelle vendite intracomunitarie.
Pur trattandosi di una misura non ancora adottata in Italia, anche al fine di rendere più efficaci i controlli sui movimenti dei vettori esteri e, quindi, sui trasporti abusivi in territorio nazionale, le scriventi Associazioni reputano opportuno farne segnalazione in questa sede, per sollecitarne una sua adozione a livello nazionale.
Costituzione di un tavolo di confronto con le Associazioni regionali di categoria
A coronamento di quanto esposto e degli esiti stessi della videoconferenza del 21 ottobre 2020, le scriventi Associazioni di categoria chiedono, come già avvenuto in passato, la costituzione di un tavolo di confronto con codesto Commissario di Governo per scambi di informazioni, vedute, suggerimenti e verifiche sullo stato dei controlli su strada e loro andamento, nei tempi e nelle modalità che vorrà accordare.
data
Seguono le sigle delle Associazioni
Operatività della Motorizzazione civile del Friuli Venezia Giulia
Il consigliere del Gruppo trasporti e logistica dell’Associazione, Giuseppe Valoppi, è intervenuto 22 ottobre 2020 assieme ai rappresentanti delle altre Associazioni regionali di categoria a una videoconferenza con il nuovo Direttore regionale della Motorizzazione civile, Guglielmo Galasso, per rappresentare congiuntamente una serie osservazioni e suggerimenti in fatto di operatività degli uffici regionali della medesima con precipuo riguardo allo svolgimento delle operazioni di revisione e collaudo dei veicoli industriali e relative tempistiche.
Nel prenderne atto e nel dichiarare il proprio massimo impegno collaborativo, il Direttore regionale si è accordato con le Associazioni per un nuovo incontro di verifica dei risultati raggiunti. Anche di tale incontro sarà data tempestiva informazione.
2 novembre 2020