Con il DL Sostegni Ter il Governo ha fatto dei passi in avanti sul caro materiali, ma non ancora sufficienti per scongiurare il rischio di blocco dei cantieri edili e delle forniture pubbliche.
È questo il pensiero di Massimo Paniccia, Presidente di CONFAPI FVG per il quale “occorrono urgenti modifiche all’articolo 29 del decreto per adeguare in modo strutturale e vincolante i prezzi delle materie prime ai valori di mercato, sia per i contratti già stipulati che per le gare ancora da bandire. Nello specifico, poi, per quanto riguarda gli appalti relativi a servizi e forniture è necessario introdurre disposizioni che salvaguardino i contratti e gli accordi quadro stipulati con l’amministrazione pubblica, antecedenti alla pubblicazione della norma.”
Queste le istanze dell’Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia, fatte proprie dalla CONFAPI Nazionale e che saranno portate in Parlamento in occasione dell’avvio dell’esame del disegno di legge di conversione del Sostegni Ter.
Senza misure risolutive il peso dei rincari continuerà a gravare solo sulle spalle delle imprese appaltatrici: i ristori riconosciuti finora, infatti, sono pari a meno della metà di quanto è stato pagato dalle imprese le quali, peraltro, a distanza di un anno non hanno ancora ricevuto i fondi.
Tra le misure urgenti da inserire nel Decreto in fase di conversione, Paniccia segnala anche la necessità di prevedere un meccanismo obbligatorio di compensazione, semplice e automatico, con cadenza semestrale e valido fino alla fine del 2023 per tutti i contratti pubblici.
È altrettanto indispensabile integrare il paniere di tutte quelle voci finora non considerate e che sono di uso comune per tutte le forniture pubbliche.
Per non bloccare i contratti già in corso, occorre poi garantire che l’aggiornamento dei prezzari avvenga sulla base dei valori di mercato. Mandare in gara opere sottocosto rischia di compromettere sia la possibilità di partecipare alle imprese più serie e qualificate sia la garanzia del rispetto dei cronoprogrammi.
A regime, inoltre, andrà individuato un meccanismo strutturale di revisione prezzi sulla base delle migliori esperienze, anche internazionali, con aggiornamenti dei contratti al rialzo e al ribasso in funzione dell'andamento effettivo dei costi.
Senza questi correttivi nessuna impresa virtuosa sarà in grado di partecipare alle gare, con il rischio di rallentare se non di bloccare opere fondamentali per la crescita e lo sviluppo del Paese, vanificando la possibilità di utilizzare proficuamente le risorse messe a disposizione dalla UE.