Il nostro Presidente dott. Massimo Paniccia ha sottoscritto in data 10 giugno 2021 il “Protocollo d'intesa in materia di concessioni e di appalto di lavori, forniture e servizi” promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, alla presenza degli assessori regionali al Lavoro Alessia Rosolen, alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, al Patrimonio Sebastiano Callari, delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, e delle Associazioni datoriali.
L’obiettivo del Protocollo è quello di promuovere buone pratiche in materia di appalti al fine di attuare gli scopi di tutela sociale ed elaborare strumenti tecnici e operativi adeguati per la loro realizzazione concreta, sia nella definizione delle condizioni di esecuzione degli appalti che nella valutazione delle offerte di gara.
Le parti firmatarie hanno fatto propri gli obiettivi miranti al miglioramento della qualità dei servizi pubblici erogati dagli enti locali del territorio, a garantire l’occupazione, servizi di qualità ed efficienti, i diritti e le tutele dei lavoratori, per evitare forme di dumping contrattuale e sociale, a favorire la trasparenza delle procedure di affidamento e rafforzare le misure di contrasto ai fenomeni di illegalità e concorrenza sleale a salvaguardia delle imprese.
Su nostra richiesta specifica - da anni segnaliamo la problematica relativa alla centralizzazione degli appalti gestita dalla CUC - la Regione Friuli Venezia Giulia si è impegnata a favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese e delle imprese sociali alle diverse procedure di approvvigionamento della Centrale unica di committenza regionale, anche attraverso il confronto con le organizzazioni di categoria.
Il Protocollo stabilisce un principio di riferimento: il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo, è preferibile rispetto al massimo ribasso, di cui si dovrà evitare l’applicazione; la stazione appaltante utilizzerà, quali criteri premianti, l’indice dell’andamento infortunistico delle aziende negli ultimi tre anni e l’indice della presenza di RLS/RLST; gli aggiudicatari dovranno essere in regola con la normativa sui disabili, nonché con gli obblighi contributivi, retributivi e contrattuali.
Il Protocollo troverà applicazione anche nelle ipotesi di subappalto, e sarà attivato un tavolo di confronto tecnico quale strumento per la conoscenza e la scelta dei migliori istituti contrattuali di tutela sociale, soprattutto negli appalti pubblici ad alto impatto lavorativo.