A seguito di segnalazioni da parte di imprese associate sulle difficoltà di conferimento a impianti di smaltimento o trattamento di rifiuti speciali generati nei vari cicli di produzione, l’Associazione ha avviato un’indagine a campione per formarsi un’idea più precisa del problema e intervenire, quindi, nei confronti delle competenti autorità (v. Apinforma n. 17/2019).
L’indagine si è basata sull’invio e l’elaborazione di questionari a imprese di tutti i settori, nei quali si è chiesto di:
- indicare la tipologia di rifiuto speciale o il codice identificativo dei rifiuti (CER) e l’impianto di conferimento con relativa localizzazione;
- segnalare le difficoltà riscontrate nel conferimento;
- indicare per quale rifiuto si sono riscontrate dette difficoltà;
- segnalare se si sono registrati aumenti del costo di conferimento fra il 2019 e il 2018 e, se sì, in quale misura e per quali rifiuti;
- formulare eventuali osservazioni e proposte.
Dai riscontri pervenuti è stato possibile comporre un campione significativo di imprese associate, merceologicamente così strutturato.
Per quanto riguarda la localizzazione degli impianti di smaltimento o trattamento dei rifiuti speciali a cui si rivolgono le imprese associate si hanno le ripartizioni geografiche evidenziate nella tabella sopra riportata.
Per quanto riguarda le difficoltà di conferimento il 18,75% delle imprese del campione non registra alcun problema.
Il restante 81,25% delle imprese del campione segnala in sintesi le seguenti difficoltà:
Sotto il profilo settoriale le difficoltà segnalate sono abbastanza uniformemente distribuite. Circa gli effetti evidenziati, si avverte una generale difficoltà a una corretta gestione dei rifiuti, soprattutto causata da un peggioramento della logistica con il marcato prolungamento dei tempi di attesa per il ritiro e un conseguente accumulo in depositi temporanei in azienda e una crescita dei costi di conferimento. Su quest’ultimo aspetto pesa, oltre che a un incremento delle tariffe (anche del 100% e oltre, fra il 2019 e il 2018), il fatto che in larga misura molti rifiuti speciali devono essere conferiti in regioni vicine (Veneto e Lombardia) e anche all’estero (Slovenia), vuoi per la mancanza di impianti di smaltimento in Friuli Venezia Giulia, vuoi per la più generale incapacità di ricezione per saturazione degli spazi e la presenza di problemi nell’intero sistema di gestione a valle.
In estrema sintesi, ne emerge un’accentuata crescita delle difficoltà di conferimento dei rifiuti speciali nel 2019 rispetto al 2018, dovuta, in generale, a un incremento alle tariffe e condizioni di conferimento e, in particolare, alla mancanza di impianti di smaltimento o trattamento dei rifiuti stessi in Friuli Venezia Giulia.
Un ringraziamento va a tutte le imprese per il contributo dato al monitoraggio.