Lo scorso 11 febbraio CONFAPI FVG ha partecipato all’Audizione della II Commissione consiliare permanente della Regione FVG in merito alle gravi ripercussioni sul settore industriale dovute all’aumento dei prezzi delle fonti energetiche, in particolare del gas e dell’energia elettrica.
Per Confapi FVG è intervenuto il Direttore, Lucia Cristina Piu, il quale ha posto l’accento sulla necessità di distinguere tra interventi da adottare immediatamente e quelli da programmare nel breve e lungo periodo.
Con riferimento ai primi, la richiesta è stata quella di eliminare non solo gli oneri impropri dalle bollette ma soprattutto di azzerare la fiscalità indiretta sui consumi, e se ciò non fosse ancora sufficiente, intervenire con aiuti ad hoc distinti per tipologie di industrie: più significativi per quelle energivore, meno per le altre.
Per quanto riguarda il secondo aspetto è stato evidenziato che il nostro Paese deve dotarsi di una propria politica energetica finalizzata ad affrancarsi il più possibile dalle forniture estere. Politica che non più essere condizionata da resistenze territoriali che con i vari “comitati” fino ad oggi hanno ostacolato ogni iniziativa volta a produrre energia rinnovabile o ricavabile da processi legati all’economia circolare, e che deve essere agevolata da una normativa semplice e facilmente applicabile.
Lucia Piu ha proseguito, confermando che la politica energetica, condivisa non solo da Confapi regionale, ma anche dalla Confederazione nazionale, è quella di riprendere l’estrazione del gas dall’Adriatico, incentivare il fotovoltaico, l’eolico, le biomasse, i termovalorizzatori, l’idroelettrico, l’idrogeno e il nucleare di ultima generazione. A questo proposito la Regione può giocare un ruolo importante intervenendo a livello amministrativo e per quanto di sua competenza, eliminando ogni intralcio burocratico alla realizzazione di molti degli interventi di cui sopra.
L’audizione si è conclusa segnalando che l’aumento dell’energia ha già fermato gran parte degli investimenti delle imprese associate e sta mettendo a rischio quelli programmati per il futuro.