Anche il Governo, con la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, il DEF, approvata il 30 settembre 2019, ha riconosciuto che la fatturazione elettronica non ha sortito alcun effetto nella lotta all’evasione fiscale e che, anzi, gli incassi sono diminuiti. I rischi che l’Associazione Piccole e Medie Industrie del FVG – Confapi FVG aveva paventato si sono avverati. E’ facile comprendere che chi vuole sottrarsi al fisco non si preoccupa della conformazione della fattura (cartacea o telematica), perché incasserà il dovuto senza alcun tipo di certificazione fiscale. Questo è noto a tutti, ma si è voluto comunque percorrere la strada dell’informatizzazione della fatturazione, scaricando sulle imprese, ancora una volta, ulteriori costi improduttivi di gestione. Costi che per le nuove iniziative imprenditoriali rappresentano aggiuntive barriere d’ingresso finanziario.
Non sfugge a nessuno che la fatturazione comporta dei costi impropri non solo per l’avvio della procedura, ma anche per il suo mantenimento negli anni, in termini di costi di acquisto e aggiornamento software, formazione, manutenzioni e conservazione. Il software messo a disposizione dall’amministrazione finanziaria ha da subito dimostrato i suoi limiti, risultando di fatto inutilizzabile dalla stragrande maggioranza delle piccole e medie imprese.
Ma vediamo cosa è emerso dalla Nota di aggiornamento del DEF.
I tecnici ministeriali evidenziano come la stima attuale degli incassi Iva da attività di controllo per l’anno in corso sia inferiore a quella del 2018; infatti, si attende una contrazione da 5,76 a 5,72 miliardi di euro.
L’unico vantaggio è legato all’imposta di bollo, iL cui gettito è stimato in 69 milioni di euro. Questo balzello, tuttavia, secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere abrogato visto le difficoltà operative riscontrate dal software per il suo conteggio.
Quindi, il beneficio derivante all’introduzione della fattura elettronica per la lotta all’evasione fiscale è nullo, se non negativo.
Questo è un aspetto che Confapi, a livello nazionale e regionale, evidenzierà in ogni sede, respingendo con forza le accuse di coloro che ritengono che chi è contrario alla fattura elettronica difenda gli evasori.
Semmai, le imprese minori potevano essere lasciate libere di adottarlo su base volontaria, magari legandolo alla catena di fornitura delle grandi imprese.
È inutile ribadire che risultati analoghi dobbiamo attenderci anche dal processo di digitalizzazione dei corrispettivi.
Per la Confapi FVG è sconfortante registrare come ormai da diversi anni, dietro la bandiera della lotta all’evasione fiscale, si giustifichi qualsiasi aggravio burocratico a carico delle imprese. Adempimenti che servono, da un lato, ad alleggerire l’attività di verifica dell’amministrazione finanziaria e, dall’altro, a rendere sempre meno competitivo il sistema produttivo nazionale.